“In una gelida sera d’inverno due porcospini pieni di freddo si strinsero l’uno all’altro per riscaldarsi. Ma si accorsero di pungersi reciprocamente con gli aculei. Allora si separarono, ma, così facendo, sentirono nuovamente freddo. Prova e riprova, i due porcospini riuscirono a trovare quella giusta distanza che consentiva loro di scambiarsi un po’ di calore senza pungersi troppo.”

Questo racconto di Schopenhauer parla della difficoltà di trovare il giusto equilibrio tra libertà e attaccamento, due bisogni apparentemente inconciliabili, che appartengono in misura variabile a ciascuno di noi.

Libertà e intimità nella relazione

Eppure risolvere questo dilemma è un passaggio fondamentale per avere una relazione libera e intima con l’altro. Luca sogna la libertà, ma si sente intrappolato a causa del legame con Anna e del suo lavoro. Giulia rinuncia alla propria indipendenza e persino alla propria dignità in favore di una relazione oppressiva e violenta con Luigi.

L’essere umano è un essere sociale e realizza la propria natura nella relazione con l’altro, ma altrettanto importante è la necessità di conservare degli spazi propri, nei quali coltivare un rapporto intimo con se stessi.

La permanenza a Levante, durante la quale possono vivere a contatto con la natura dell’isola e attingere alla saggezza di Tindara, dà a Giulia e Luca uno spazio privilegiato in cui esplorare questa dimensione. A Levante il tempo scorre fluido, non ci sono orari da rispettare, obiettivi da raggiungere, se non quello di imparare ad ascoltarsi. Ed è così che ciascuno dei due inizia a conoscersi e, una volta lasciata l’isola, in uno spazio piccolo come quello offerto da SolYLuna, si crea per Luca e Giulia l’opportunità di incontrarsi avvicinandosi abbastanza per sentire il calore
dell’altro, ma non così tanto da invaderne lo spazio vitale.

Come risolvere l’enigma?

Credo che questa sia la chiave per risolvere l’enigma del porcospino. Per ognuno il percorso seguirà strade diverse, a seconda del contesto, della personalità, degli eventi di vita, ma il punto di arrivo sarà il medesimo: il proprio centro, quello di cui Tindara parla a Giulia: “Dentro ognuno di noi c’è un luogo magico al quale accedere e attingere, un mondo infinito di bellezza e di amore. È un nucleo denso e pieno di energia e, quando riusciamo a raggiungerlo, è come un big bang, inizia a espandersi all’infinito e ci permette di arrivare ovunque”.

Un rapporto intimo e consapevole con se stessi rappresenta quella base sicura da cui potersi avvicinare all’altro trovando il modo di soddisfare il bisogno di attaccamento senza intaccare la nostra libertà personale.