Per la prima presentazione “in trasferta” di Dammi vento, nonché prima volta in una libreria, non poteva esserci luogo migliore de La Libreria del Mare di Milano.
Il mare
Il mare è uno dei protagonisti di questa storia. Lo è di fatto, perché Giulia e Luca fanno un viaggio di oltre 3.000 miglia dalla Sicilia a Capo Verde, lui per realizzare il suo sogno nel cassetto, lei per conoscere i luoghi delle proprie origini. Ma lo è anche in senso simbolico, perché il loro non è solo un viaggio sopra la superficie del mare e verso una destinazione, ma anche nelle sue profondità. Il mare in questa storia rappresenta l’inconscio dei personaggi, quel luogo misterioso e affascinante in cui non arriva la luce della coscienza.
Quando Luca si immerge nelle profondità della sua “stanza sommersa” riesce a contattare questa dimensione in modo naturale, trovando un contatto con se stesso nutritivo e rigenerante:
“Il mare, sopra di me. Immobile. Immenso. La vita mi scorre attorno lentamente, sospesa… Non sono nessuno. Non devo essere qualcuno, qui sotto. Non devo essere niente. Posso essere tutto… Soltanto qui riesco a liberare la mente, con il mare sopra e attorno a me, è solo qui che riesco a non pensare… La mia mente si svuota e si predispone a ricevere.”
Sono la pratica dello yoga e della meditazione a dare a Giulia, che ha meno dimestichezza con il mare rispetto a Luca, la possibilità di entrare in contatto con se stessa, ma anche i sogni le aprono di tanto in tanto la porta verso il proprio mondo interiore.
La casa
Un altro motivo per cui siamo stati felici di presentare Dammi vento presso La Libreria del Mare è che si tratta di un luogo speciale, dove ci siamo sentiti a casa fin dalla prima volta in cui siamo entrati. E questo è uno dei temi di Dammi Vento: la ricerca della propria casa è il vero motivo che accomuna Giulia e Luca, la vera meta del loro viaggio. Entrambi, all’inizio della storia, la perdono: lei decide di interrompere la relazione con Luigi, lui viene lasciato da Anna e licenziato dal datore di lavoro. Entrambi, quindi, perdono i propri punti di riferimento che, per quanto disfunzionali o non soddisfacenti, erano ciò che dava un senso e una collocazione alle loro vite nel mondo. Dopo aver “abitato” nell’isola di Levante e, in seguito, a bordo di SolYLuna, scoprono che la vera casa che non potranno mai perdere si trova dentro ciascuno di loro, che è solo dentro se stessi che potranno trovare un equilibrio solido e duraturo.
“Improvvisamente Luca realizza che è stato quello il senso del suo viaggio, non le miglia percorse verso ponente spinto dagli alisei, ma un viaggio al centro di se stesso e dentro le vite di quelle persone che, condividendo con lui un pezzo di strada, hanno lasciato un segno indelebile nella sua esistenza, rendendolo un uomo nuovo.”
La condivisione
Come Tindara è la perfetta padrona di casa che accoglie Giulia e Luca nella sua isola, Alessandro, Simona e Piera sono stati padroni di casa accoglienti e premurosi, per noi e per i partecipanti all’evento.
Con i bellissimi disegni di Camilla Bruschi hanno allestito la vetrina della libreria e hanno creato un ambiente informale e piacevole in cui parlare di Dammi Vento. Alessandro ha raccontato la storia di Moitessier, un grande navigatore del passato più volte citato nel libro, la cui famosa frase “Dammi vento” ci ha ispirati nella scelta del titolo.
Grazie alla partecipazione di Salvatore Genco, attore teatrale chiamato anche “The Voice” per la sua straordinaria capacità di modulare la voce, abbiamo avuto un lettore d’eccezione che ci ha emozionato con la lettura della partenza di Luca per Levante.
È stata davvero una gioia condividere questo momento con ognuna delle persone presenti e dato che, come ha scritto un lettore in una recensione “il vero senso di un viaggio non sta nelle miglia percorse ma nella condivisione con altre persone”, ci teniamo a ringraziare a tutti per la partecipazione.
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