La tensione è cominciata qualche giorno prima, quando mi sono reso conto che la “fatidica” data si stava avvicinando velocemente. All’inizio pareva mascherarsi, dietro i problemi lavorativi o quelli causati dalla quotidiana gestione domestica. All’inizio sembrava essere altro, ma poi, a poco a poco, è uscita allo scoperto e l’ho subito riconosciuta: paura, anzi terrore da palcoscenico, che cercavo di scongiurare con pensieri vari, tipo “magari non verrà nessuno”, “ci sarà un blackout e dovremo rimandare”, “sarò completamente afono e impossibilitato a parlare”. E poi un altro, il peggiore di tutti: “Paola avrà un contrattempo e dovrò fare da solo!”.

Ma il fatidico giorno è arrivato, mercoledì 20 novembre, e sono arrivato anch’io al Teatro Testaccio, a Roma. Non c’erano problemi di energia elettrica, non avevo particolari problemi di voce, a parte l’alternarsi nervoso di secchezza e salivazione eccessiva, ma perlomeno Paola non ha avuto contrattempi ed era regolarmente presente e carica, come sempre. Quindi, tra esercizi di rilassamento, sistemazioni del palco e dei libri, ripasso dei bei discorsi che avremmo fatto è quasi giunto il momento di cominciare. È arrivato Francesco Mele, autore di “Pensieri alla julienne”, nostro graditissimo moderatore. È arrivata Lorena Proietti, che ha allietato la serata con la sua splendida voce, e sono arrivate le persone, tante. La sala del Testaccio era piena, qualche parente, alcuni amici e tante persone venute per l’evento.

Abbiamo raccontato “Dammi Vento” aiutati dall’impareggiabile regia di Francesco, abbiamo parlato dei suoi personaggi, accennato alle loro storie (senza svelare troppo, per non togliere il gusto della lettura), abbiamo visto i video degli splendidi disegni di Camilla Bruschi, autrice della copertina del libro, che hanno fatto da sottofondo alle voci narranti, tra le quali quella evocativa e profonda di Sergio Zecca, che hanno letto alcuni passi del romanzo. È stato bello descrivere le nostre emozioni nel realizzare questo progetto, che è stato gratificante sin dall’inizio perché condiviso con tanti amici che ci hanno aiutato in vari modi, leggendo, dando suggerimenti, segnalando punti poco scorrevoli, consigliando sviluppi narrativi.

Il tempo è trascorso come in una serata tra amici e, alla fine, gli apprezzamenti delle persone intervenute ci hanno incoraggiato e riempiti di soddisfazione. E così, tra autografi, chiacchiere, sorrisi, complimenti, fotografie, baci, abbracci e strette di mano, torniamo a casa con la certezza di aver fatto un primo passo, forse piccolo ma importante, per far volare “Dammi Vento”.

Un grazie di cuore a tutti.